Giovanni Battista Bedolo, pittore milanese che opera in campo artistico
dal 1984, si propone con l'operazione culturale "LA CITTA DIPINTA"
di donare alla città di Milano la visione di opere d'arte di grandi
dimensioni. L'artista, che si pone da anni la questione di quali siano e possano
essere i luoghi dell'arte contemporanea e quale relazione abbiano o meno
con i luoghi della comunicazione nella città, ha in passato più
volte esposto in ambiti urbani portando l'arte a contatto immediato con
un pubblico non di soli esperti. Dal 1998 Bedolo elabora dipinti a misura della città stessa,
considerandola quale luogo espositivo di una pittura fatta per essere
vista e vissuta, in particolare espone quadri di grandi dimensioni sulle
facciate degli edifici in ristrutturazione. Le riflessioni che determinano questa scelta si riferiscono alla città
intesa come luogo della metamorfosi, in perenne ristrutturazione. Infatti,
qualora questa frenetica e continua trasformazione rallenti suscita le
immediate lamentele dei cittadini, le paure ed i timori di una crisi economica-politica-culturale. Questo perché la ristrutturazione caratterizza la città,
non è un episodio, ma è parte integrante della metropoli,
esprime la sua essenza come luogo del divenire. Mettersi in relazione con i cantieri urbani significa confrontarsi
con la natura stessa della città, esprimersi con il linguaggio
della metropoli. La differenza tra la metropoli ed il resto è nella molteplicità
di situazioni, cose, relazioni, immagini fruibili. Un quadro più che sottrarre aggiunge qualcosa al paesaggio. Ritorna la pittura, sintesi tra pensiero e gesto, primitiva come la
musica contemporanea, energica come la danza, la pittura si lega alle
arti vitali ed i luoghi della sua comunicazione sono nella metropoli,
le proporzioni sono quelle della percezione veloce: del grande quadro.
L'operazione "LA CITTA' DIPINTA" consente di vedere nelle
giuste proporzioni un'opera d'arte, un quadro nella metropoli mentre la
percorriamo, il dipinto esce dall'edificio (galleria, Si arriva a vivere il piacere di un vero, prestigioso arredo intorno
a noi, fino a spingerci oltre, fino a spingerci all'osservazione. Si tratta del dono di un'artista che si occupa da sempre di piante,
le osserva, le interroga, le conosce, le studia e, soprattutto, le dipinge
forte della sua capacità intuitiva di entrare nel loro mondo. L'arte di Bedolo viaggia attraverso l'eterno mondo delle piante, attraverso
cicli e proporzioni antiche, per giungere nomade nelle città portando
il sapere antico del giardiniere, seminando nuovi fiori tra le mura. Forte in questa operazione artistica è la capacità di
sintesi tra l'arcana natura e la contemporaneità nomade dell'uomo,
vissuta intensamente dall'artista che ha abbandonato il suo studio per
operare en plein air sia a livello di produzione che di esposizione delle
sue opere d'arte. L'iniziativa, partita nel giugno del 1998 con le prime affissioni
di grandi quadri a Milano, si inserisce in una strategia globale di intervento
artistico urbano che amplierà la sua portata con ulteriori e continue
affissioni di grandi quadri e con interventi di botanica artistica. |